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lunedì 15 settembre 2014

Due o tre cose sui Macchianera Italian Awards 2014

Come sono stati questi Macchianera Italian Awards 2014?

Prima di tutto, affollati.

Il Teatro Novelli di Rimini letteralmente esplodeva di pubblico e, all'apertura delle porte avvenuta con leggero ritardo, è soltanto grazie al morso del ragno radioattivo dei tempi del liceo se sono riuscito a rimediare un paio di posti a sedere.

Gente in piedi, gente ficcata in ogni anfratto, gente seduta per terra e sulle scalinate, in definitiva, dappertutto. L'atmosfera è sempre rimasta giocosa e divertita, riflettendo lo spirito “comunitario” della manifestazione, che ha il grande pregio di non prendersi mai troppo sul serio. Anche i cori da stadio che hanno accompagnato qualche premiazione hanno espresso la sana competizione tra i “nominati”, senza mai eccedere.

Comitive di blogger numerose e rumoreggianti hanno dunque furoreggiato in platea e galleria, mentre sul palco si procedeva spediti come treni – per evitare lungaggini, missione difficile ma compiuta in due ore e un quarto – con Gianluca Neri e Andrea Delogu + vari guest host a smistare nomination, siparietti e vincitori ma soprattutto a dare e (fulmineamente) togliere i microfoni per gli speech dei trionfatori.

(QUI l'elenco dei vincitori)

Molti i “grandi nomi” versione web che si sono affermati vincitori durante la serata, a volte anche a scapito di blog veri e propri, vedi nell'informazione Ansa.it (news), Il Fatto Quotidiano (testata online), Il Sole 24 Ore (economia) e Wikipedia in Italiano (educational).

Tra i migliori siti premiati per la loro attività, “facce” vecchie e nuove ma tutte meritevoli – come anche molti dei nominati, va detto, la competizione è stata serrata – tra i quali spiccano Bastonate (musica), Abbiamo le prove (letteratura) Friday Prejudice (cinema), Qualcosa di sinistra (opinione politica), Le cose cambiano (Lgbt).



Tra le conferme, ItalianSubs e i suoi insostituibili traduttori, sito che vince per la quarta volta di fila, se non erro, e Spinoza, che da sei anni domina incontrastato nella categoria satira. Stefano Andreoli, presentatosi sul palco con lo squadrone (quasi) al completo, non ha mancato di lanciare un paradossale messaggio a tutti i concorrenti: “Le battute sul web hanno rotto il cazzo!”. 

Nel suo anno d'oro Pif ha sbaragliato la concorrenza anche ai MIA, affermandosi tre volte come personaggio più apprezzato dalla Rete, miglior regista italiano (per La mafia uccide solo d'estate) e autore/conduttore tv (Il testimone). Paolino Ruffini, forte dei suoi incassi milionari, ha preso tutti per il culo dopo aver incassato il premio peggior film (Fuga di cervelli) via video con un bel “Dai, distruggete sul web anche il mio prossimo film, che tanto guadagno ugualmente una vagonata di vaini (soldi in livornese ndr)” Un umile Chef Rubio si è lanciato in un'invettiva stile la 25ma ora per ritirare il premio di miglior chef, mentre come miglior disegnatore è stato eletto l'ormai lanciatissimo ZeroCalcare e come migliori youtubers i ragazzi di The Jackal.

Rivelazione dell'anno, “Se i quadri potessero parlare”.

Non posso poi non citare gli amici di Scientificast che, con un lavoro davvero impegnativo e di qualità, hanno portato a casa il premio per miglior programma-podcast sul web con la loro lodevole azione di divulgazione scientifica. Bravi!

Un saluto anche ad autorevoli e apprezzati personaggi presenti in platea ma non saliti sul palco: Protesi di Complotto, Nebo, Feudalesimo e Libertà.

Adesso, anche io vorrei consegnare idealmente qualche riconoscimento:

Non so se qualcuno lo racconterà ufficialmente, ma di sicuro il premio al vincitore più contestato della serata va a AlFemminile.com (tra l'altro “gold partner” della manifestazione), accolto dai boati della platea al momento di ricevere il riconoscimento quale miglior community.

Premio agli spettatori più molesti della serata ai ragazzi di Vagabondo.it, che con cori da stadio e contrappunti gridati dal loggione hanno movimentato la scena, regalando anche, a volte, gustosi siparietti con chi stava sul palco!

Promossi i presentatori ufficiali – tra cui anche Matteo Bordone, Daniela Stazzitta Collu e Carlo Gabardini - ma faccio un plauso particolare allo stile “flash” e alla buona presenza sul palco di Comeprincipe per l'esecuzione della categoria Twitter pride.

Cose da sottolineare:

  • L'assenza fisica pressoché totale di tutti i premiati vip, pure se potenzialmente “alla mano” (Zoro, Zerocalcare, The Jackal) forse dovrebbe fare riflettere. Vanno bene i video di ringraziamento – e va bene pure premiare grossi calibri per far parlare dell'evento – ma non vedere quasi nessuno dei vincitori “famosi” a ritirare il premio fa uno strano effetto, manco abitassero in un altro continente...
  • Il “passamicrofono” tra più conduttori ci può stare, ma poi far rimanere tutti sul palco seduti e inattivi per gran parte del tempo forse è superfluo! 
  • Come detto sopra, il coinvolgimento di tv-radio-marchi famosi e conosciuti anche da mia nonna è perfettamente sensato e finanche vitale per un evento come i MIA, però arrivati a questo punto è necessario rivedere alcune categorie e l'inserimento “nello stesso girone” di giocatori completamente diversi. 



Ciò detto, ci si vede nel 2015 ai MIA (ovunque siano, anche a costo di calarmi dal soffitto come Tom Cruise in Mission:Impossibile).

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