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lunedì 18 agosto 2014

Come utilizzare meglio i social media (ed evitare travasi di bile)

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Ti è mai capitato – di punto in bianco - di ritrovarti a fissare lo schermo di pc/smartphone/tablet mentre sei sui social, in preda a sentimenti contrastanti? Di sentire una specie di vuoto, un sentimento misto di noia e malinconia, unito alla vaga sensazione di aver perso tempo?

Ecco, i social media tendono, a volte, a farti cadere in questa insidiosa trappola: ti seducono, chiedendo la tua attenzione e il tuo tempo, e poi ti abbandonano dopo aver trasformato il piacere in un indefinito groviglio di insoddisfazione.

Da un po' di tempo ho deciso di imprimere una svolta alla mia vita online. Con un semplice obiettivo: dare dignità al tempo che passo sul web e trarne il massimo, evitando tristezze, arrabbiature e noia e cercando di esaltare, invece, quanto di buono le persone possono darmi e quello che io posso dare a loro, in primis.

I social sono il luogo dove spesso l'apparenza regna, e dove la sfida è quella di essere capaci di creare qualcosa di concreto e “di sostanza”.

Cosa non ti piace vedere sui social e cosa sarebbe meglio evitare? Tento, sulla base dell'esperienza, di avanzare qualche ipotesi:

  • Perderti tra mille status, post e immagini 
  • Arrabbiarti per l'ennesima polemica futile di qualche contatto 
  • Invidiare chi si vanta continuamente della sua “bella vita” 
  • Vedere i successi altrui e farti venire l'ansia 
  • Deprimerti per continui contenuti tristi o lamentosi 
Poi ci sono i “bombardamenti” sulle timeline: felicità vera e presunta sbandierata con decine di status-foto, matrimoni come se piovesse, lutti e pianti quotidiani, vacanze perenni, cronaca nera sbattuta in faccia a tutti con foto tremende a corredo, litigi tra due o più utenti sbandierati nella piazza virtuale...

Ben consapevole di aver talvolta commesso certi errori in passato (non li ho cancellati, così se “scorro” indietro li ho sempre a portata di mano), ho stilato quindi un piccolo elenco di cose da fare per migliorare l'esperienza social, che spero possa essere utile anche a te.

IL CORAGGIO DI FARE PULIZIA
Inizia a nascondere, su Facebook, le notifiche – senza necessariamente togliere l'amicizia - a quelli che sono sempre e comunque incazzati con il mondo, negativi e ultra-polemici (vai su uno status di quella persona > freccina in alto a destra > non seguire più).


Inizia a scorrere la tua lista dei follow su Twitter e defollowa chi non ti piace e non ti risulta utile. Crea delle liste di interessi e utilizzale regolarmente (Impostazioni > Liste, ne create quante volete, a tema, buttando dentro chi davvero conta).

Inizia a dare valore alle diverse cerchie di Google Plus e attiva le notifiche solo di chi davvero regala qualcosa di positivo.

Quando sarai a metà del lavoro, potrai già notare una sensibile differenza nelle tue timeline. Fare pulizia, in modo oculato e non drastico, migliora di netto l'esperienza social e regala tutto un altro modo di vivere il nostro “mondo” online.

METTI(TI) UN TEMPO LIMITE
La gestione del tempo è l'impresa più difficile e impegnativa che esista. Parola di uno che si ritrova ogni sera a rimuginare su quello che poteva fare in più e non ha fatto.

Stabilire degli orari e darsi scadenze, soprattutto per chi lavora attaccato al pc e con i social media, è imperativo: certo, è bello bighellonare un po' online per reperire aggiornamenti e informazioni, ma il rischio di “perdersi” è sempre altissimo. 

Per questo, sveglie sullo smartphone, cronometri sull'orologio da polso, reminder su Google Calendar e via dicendo sono i nostri migliori alleati. Creare una scaletta di massima giornaliera e fissare degli orari per portare a termine i nostri impegni è il punto di partenza migliore per stimolarci ad evitare perdite di tempo di qualsiasi natura.

DEVI ESSERE TU IL PRIMO A “CAMBIARE”
Come recita una famosa (e un po' abusata) massima di Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Siccome io per primo sono un po' insofferente agli aforismi che spesso rimangono su carta (digitale o meno), mi costringo a rispondere a questa domanda: voglio ritrovarmi a fare gli errori che detesto?

Non è una mera questione di dare il buon esempio: è mettersi in una posizione che non ci rende contraddittori, ma fedeli al nostro proposito. Ragionando all'inverso: vogliamo che gli altri ci cancellino, defollowino, nascondano le nostre notifiche? No. E allora, pensiamo bene ad ogni nostra mossa – e parola – online. Solo così saremo in grado di migliorarci e capire quello che possiamo dare agli altri, facendo del bene a noi stessi.

IL VALORE DELL'EDUCAZIONE
No, non punto a fare la Montessori di turno, ma... hai notato che con l'esplosione dei social è aumentata esponenzialmente la maleducazione nelle “discussioni”? 

Online si trovano degli esempi eclatanti: non parlo solo dei troll sotto i post di Repubblica.it o dei flame creati dai sostenitori di questo o quel soggetto politico... parlo degli scambi che spesso vediamo tra persone che si conoscono online, per i motivi più disparati. I toni tendono ad alzarsi in modo velocissimo, oppure si vede dello spam incontrollato, nonché della vera e propria maleducazione nel rispondere a osservazioni e opinioni.

Riscoprire l'educazione (la famosa 'netiquette', tanto snobbata da molti) può cambiare in meglio la nostra presenza online. Chiedere gentilmente, ringraziare, comprendere le posizioni altrui senza attaccare, stemperare le polemiche con leggerezza e ironia... grazie al tempo del tragitto cervello-tastiera, il nostro pensiero può trovare mille modi per avere ragione di essere pubblicato online.

CERCA (E PRODUCI) COSE BELLE
Welcome to the Internet! Abbiamo gattini che cavalcano unicorni sopra arcobaleni di cupcake!
Nella vastità folle del web c'è sempre spazio per qualcosa di bello, di utile e di stimolante da cercare... e trovare. Basta sapere cosa davvero ci piace e ci fa stare bene.

Spendi il tempo che utilizzi per scorrere (magari annoiato) gli status di persone di cui poco o nulla ti importa per cercare immagini, pensieri, video dedicati agli argomenti che ti stanno a cuore. Non sarà mai tempo buttato. Quello della ricerca è un esercizio fondamentale e produttivo, un'avventura quotidiana che ci fa sentire dei fichissimi Indiana Jones digitali.

Allo stesso modo, se devi dire qualcosa, cerca di farlo nel modo migliore. Chiediti se non sia il caso di elaborare il pensiero in un altro modo. Se può dare “qualcosa” agli altri.  
I social hanno la propria ragione d'esistere nella propria definizione: non essere egoista, autoreferenziale, disinteressato. 

2 commenti:

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